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Ormai sapete che si è chiuso, non senza pena, il capitolo epico con la Strive.
Neanche il tempo di dare l’addio alla ragazza di grandiose avventure (sono stati 2 anni incredibili), che eccoci di qui con un nuovo ed eccitante libro… il progetto Spartan.

Eccola in fase di assemblaggio.

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Dopo un paio di giretti locali, il primo vero test per la nuova ragazza non poteva che essere alle Cesane.

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Come sempre le prime impressioni quando si cambia bici non sono mai stravolgenti. D’altronde non si può pretendere di ristabilire in un attimo quel feeling che si aveva col vecchio mezzo dopo anni di raidate, dove se ne conosce il comportamento a menadito.

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Partiamo dal presupposto che la Spartan ha un carattere discesista molto più marcato della Strive. In parte gli angoli più chiusi e dall’altra il maggiore peso si fanno sentire eccome in salita. Inoltre, la posizione in sella è più arretrata e i muscoli lavorano in maniera differente. Se a questo aggiungiamo il caldo torrido di queste giornate, a fine giornata ero letteralmente finito! Questo mi spaventa poco, salivo piano prima e continuerò a salire piano ora, per il resto è tutto allenamento.

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Veniamo invece alla discesa, la parte che mi è più cara.

La cosa più sorprendente è il carro. Non credevo di aver sviluppato una sensibilità tale da poterne cogliere i vantaggi e non lo penso neanche ora. Ma i vantaggi devo essere così schiaccianti da essere palesi persino a me. Il posteriore non si muove, rimane incollato al terreno in tutte le situazioni. Staccate e curve hanno tutto un altro sapore.

Diversamente ho trovato l’anteriore un tantino nervoso, nonostante abbia settato la pike esattamente alle stesse condizioni di quella sulla strive. Anche qui possono giocare a sfavore i vecchi vizzi. Sulla strive dovevo caricare sempre molto l’anteriore, ora devo disabituarmi e progressivamente spostare il baricentro verso il posteriore. Sia ammo che forca mi sono sembrati molto più progressivi, tant’è che anche nei salti più grandi non sono mai riuscito a sfruttare tutta la corsa, nonostante sag abbondanti.

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Infine un appunto alle 27.5 su cui sono uscito con qualche perplessità. Vero che sul dritto scassato danno qualcosa in più, ma secondo me non quanto si perde in agilità. In aggiunto per due volte su altrettanti muri, mi sono ritrovato seduto sulla ruota. Spero di sbagliarmi e che ancora una volta sia una mancanza di feeling col mezzo. Per ora meglio rinviare il giudizio in merito.

Ma alla fine qual è la valutazione finale? Molto positiva, ma c’è da lavorare, lavorare e lavorare per riacquisire al più presto quella confidenza che avevo con la Strive.

2 Commenti a “Spartan – primo test bike”

  • avatar Genna:

    La cessobike ci ha dato grosse soddisfazioni anche a noi!! Mi dispiace!!! Spero che questa ci faccia divertire anche di più! !!

    Comunque non ti rimane che partecipare alle gare!! Sei un gran Pro!!!

  • avatar superD:

    Le foto non le rendono giustizia, dal vero è molto più bella ed aggressiva.
    Complimenti De.
    Certo, la strive ci ha regalato tante emozioni, ma sono sicuro che anche questa farà alla grande la sua parte.
    Bravo!

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